di Sirio Marcianò
Ogni anno, il 21 settembre, si celebra la giornata mondiale dell’Alzheimer. Istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADÌ), questa giornata è nata per aumentare la consapevolezza sulla malattia di Alzheimer e su altre forme di demenza, sensibilizzando l’opinione pubblica e riducendo lo stigma sociale che spesso circonda le persone affette da queste patologie. Oltre a informare le persone sui sintomi, le cause e l’evoluzione della malattia, promuovendo l’importanza di una diagnosi precoce e di interventi terapeutici che possano migliorare la qualità della vita di chi ne soffre, la giornata intende fornire sostegno e informazioni alle famiglie e ai caregiver, che spesso si trovano a gestire situazioni complesse e gravose.
E i Lions? Ci sono, conoscono le complicanze di questa malattia e hanno lanciato una petizione per sostenere una proposta di legge tutta nostra dal titolo “Disposizioni per il riconoscimento e la tutela del caregiver familiare”, i cui punti salienti si possono così riassumere: il familiare costretto ad abbandonare il lavoro per assistere il proprio congiunto deve avere riconosciuti i contributi per poter arrivare alla pensione come tutti i lavoratori e deve essere sostenuto economicamente. Familiari, badanti, assistenti devono poter accedere a corsi di informazione specifici. L’organizzazione sociosanitaria deve essere adeguata e migliorata per le esigenze di questi ammalati.
Si tratta, dunque, di una nuova concezione del caregiver familiare che lo riconosce come cardine e risorsa dell’assistenza. Un balzo in avanti nel sociale, nel pieno rispetto del codice etico del lionismo: “Essere solidali con il prossimo, offrendo aiuto ai deboli e sostegno ai bisognosi“. La proposta di legge Lions, depositata in parlamento nel settembre del 2024, è all’esame della 10ª Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro, previdenza sociale).